venerdì 1 dicembre 2017

Orgoglio Italiano

Per il suo compleanno GiampaoloDallara si è regalato un sogno. Il 16 Novembre l’ingegnere ha compiuto 81 anni e ha visto nascere la prima vettura stradale con il suo nome: la Dallara Stradale.


In un corpicino piatto e filante da 855 kg è stato celato in posizione centrale un 2.3 Turbo da 400 CV e 500 Nm abbinato ad un cambio manuale a sei rapporti che le permettono di scattare da 0 a 100 km/h in 3,25 secondi. Il prezzo? 155'000 euro (iva esclusa), ma cominciate pure a metterli da parte!

La Dallara, azienda di sviluppo e produzione di auto da corsa tutta italiana, nasce nel 1972 a Varano de' Melegari, in Emilia Romagna. Da circa mezzo secolo imprime il suo DNA Parmigiano in tutte le categorie del motorsport con numeri e risultati di tutto rispetto. Il suo nome è, infatti, presente negli albi di Formula3, IndyCar, GP2, World Series (by Renault), ADAC Volkswagen (con il progetto denominato "Formulino"), GP3 e Formula1. Ha partecipato con vetture sport e prototipi anche a campionati come Can Am, Gruppo 5, Gruppo 6, Gruppo C, IMSA e LMP, Gran Turismo, Rally e Grand-Am. Da annoverare fra le sue esperienze anche la collaborazione con la austriaca KTM per la produzione della X-Bow (Crossbow) e la Alfa Romeo per la 4C. Oggi costruisce i telai di F1 del team americano Haas e andrà all’assalto della 24 Ore di Le Mans con un prototipo Lmp1 realizzato per la Art.

Ma veniamo alla nostra protagonista! Con queste premesse, degne dei migliori costruttori, la Dallara Stradale, realizzata in soli due anni e mezzo, porta dentro di se storia, know-how ed esperienza, concretizzando una vettura street legal che assomiglia molto di più ad una track illegal.

“Era da molto tempo che avevo in mente questo progetto, ma poi arrivavano sempre le richieste di consulenze di clienti molto importanti (Bugatti, Lamborghini, Porsche, Alfa Romeo, Maserati) a cui dare la precedenza. Però, arrivato alla soglia degli 80 anni, ho detto: adesso o mai più. L’auto è venuta molto bella, più leggera e più aerodinamica di quanto mi aspettassi. Mi piace pensare che Colin Chapman ne apprezzerebbe l’essenzialità” - Racconta Giampaolo Dallara.

Nella sua configurazione di base la Stradale è una barchetta vecchia scuola, senza portiere proprio come una monoposto da competizione. Ma può essere personalizzata aggiungendo un parabrezza, così da trasformarla in roadster,
potendo poi applicare anche un T-Frame posteriore al quale possono essere fissate delle porte con apertura ad ali di gabbiano. Per massimizzare il carico aerodinamico nell'utilizzo in pista è previsto anche un alettone opzionale che, insieme alla raffinata aerodinamica del corpo vettura, permette alla Dallara Stradale di superare gli 820 kg di downforce alla velocità massima. Ovviamente tutti questi accessori in più fanno lievitare il prezzo di ben 32'000 euro.


Ma la sportività e il piacere di guida sono marchiati in modo indelebile sulle caratteristiche tecniche di questa barchetta vecchia scuola. Innanzitutto si entra "scavalcando", perchè non sono previste portiere, e ci si adagia un telaio monoscocca composto da fibre composite preimpregnate, componenti strutturali costruiti con long fiber compression moulding e rinforzi creati con carbon sheet moulding (anche la carrozzeria è in fibra di carbonio!). Si può regolare la pedaliera (non il sedile, come qualsiasi altra auto!), proprio come un prototipo.


Il grande comfort nell'abitacolo e la perfetta percezione degli ingombri ne sottolineano la sua capacità di stare in strada, non solo in pista. A tenerla nel mondo degli umani c'è anche quella meravigliosa leva in mezzo all'abitacolo. La gestione dei sei rapporti del cambio è del tutto manuale, mentre è disponibile anche l'opzione semiautomatica, con paddle shift al volante, regolabile in due mappature di guida, la Normal e la Sport, entrambe utilizzabili sia nella modalità automatica, sia in quella manuale.. ma non ci interessa!


A spingere questa Lepre c'è un propulsore ricco di coppia, molto potente e molto elastico. Il quattro cilindri trasversale, di probabile origine Ford Ecoboost, che muove le ruote posteriori raggiunge, infatti, i 400 CV a 6.200 giri/min e 500 Nm tra i 3.000 e i 5.000 giri/min.
La taratura di ammortizzatori, sospensioni e barre è stata sviluppata in diverse sessioni al simulatore per offrire il massimo sia su strada, sia in pista. A richiesta è inoltre disponibile un assetto regolabile (assetto Normal e Sport), che permette di abbassare la vettura per le sessioni di guida in pista. Di serie è prevista la presenza dell'elettronica Bosch che gestisce il controllo di stabilità, la trazione e l'Abs: quest'ultimo consente alla due posti di fermarsi da 100 km/h in soli 31 metri.


Con un peso a secco di soli 855 chili, un carico aerodinamico massimo di 820 chili ed un telaio così bilanciato, davvero perfetto, senza esitazioni, preciso da sembrare un formula la velocità di percorrenza in curva è da primato visto che supera i 2g di accelerazione laterale, il tutto senza bisogno di molta gomma. Le dimensioni delle P Zero Trofeo R sviluppate in esclusiva dalla Pirelli sono, infatti, ridotte rispetto alle altre concorrenti.
Ne verranno prodotti 10 al mese, su una nuova linea allestita a tempo record. In totale saranno 600 esemplari. La produzione del primo anno è stata già venduta. C’è chi l’ha prenotata all’inizio versando 50 mila euro di anticipo senza neppure vedere i bozzetti.



Che ne dite? Se indicessi un crowdfunding "Aiuta Max" potrei riuscire a comprarla?!?