Per il suo compleanno GiampaoloDallara si è regalato un sogno. Il 16 Novembre l’ingegnere ha compiuto 81 anni
e ha visto nascere la prima vettura stradale con il suo nome: la Dallara
Stradale.
In un corpicino piatto e filante da
855 kg è stato celato in posizione centrale un 2.3 Turbo da 400 CV e 500 Nm
abbinato ad un cambio manuale a sei rapporti che le permettono di scattare da 0
a 100 km/h in 3,25 secondi. Il prezzo? 155'000 euro (iva esclusa), ma
cominciate pure a metterli da parte!
La Dallara, azienda di sviluppo e
produzione di auto da corsa tutta italiana, nasce nel 1972 a Varano de'
Melegari, in Emilia Romagna. Da circa mezzo secolo imprime il suo DNA
Parmigiano in tutte le categorie del motorsport con numeri e risultati di tutto
rispetto. Il suo nome è, infatti, presente negli albi di Formula3, IndyCar,
GP2, World Series (by Renault), ADAC Volkswagen (con il progetto denominato
"Formulino"), GP3 e Formula1. Ha partecipato con vetture sport e
prototipi anche a campionati come Can Am, Gruppo 5, Gruppo 6, Gruppo C, IMSA e
LMP, Gran Turismo, Rally e Grand-Am. Da annoverare fra le sue esperienze anche
la collaborazione con la austriaca KTM per la produzione della X-Bow (Crossbow) e la Alfa Romeo per la 4C.
Oggi costruisce i telai di F1 del team americano Haas e andrà all’assalto della
24 Ore di Le Mans con un prototipo Lmp1 realizzato per la Art.
Ma veniamo alla nostra protagonista!
Con queste premesse, degne dei migliori costruttori, la Dallara Stradale,
realizzata in soli due anni e mezzo, porta dentro di se storia, know-how ed esperienza, concretizzando
una vettura street legal che
assomiglia molto di più ad una track
illegal.
“Era
da molto tempo che avevo in mente questo progetto, ma poi arrivavano sempre le
richieste di consulenze di clienti molto importanti (Bugatti, Lamborghini,
Porsche, Alfa Romeo, Maserati) a cui dare la precedenza. Però, arrivato alla
soglia degli 80 anni, ho detto: adesso o mai più. L’auto è venuta molto bella,
più leggera e più aerodinamica di quanto mi aspettassi. Mi piace pensare che
Colin Chapman ne apprezzerebbe l’essenzialità” - Racconta Giampaolo Dallara.
Nella sua configurazione di base la
Stradale è una barchetta vecchia scuola, senza portiere proprio come una
monoposto da competizione. Ma può essere personalizzata aggiungendo un
parabrezza, così da trasformarla in roadster,
Ma la sportività e il piacere di
guida sono marchiati in modo indelebile sulle caratteristiche tecniche di
questa barchetta vecchia scuola. Innanzitutto si entra "scavalcando",
perchè non sono previste portiere, e ci si adagia un telaio monoscocca composto
da fibre composite preimpregnate, componenti strutturali costruiti con long fiber compression moulding e
rinforzi creati con carbon sheet moulding
(anche la carrozzeria è in fibra di carbonio!). Si può regolare la pedaliera
(non il sedile, come qualsiasi altra auto!), proprio come un prototipo.
Il grande comfort nell'abitacolo e la
perfetta percezione degli ingombri ne sottolineano la sua capacità di stare in
strada, non solo in pista. A tenerla nel mondo degli umani c'è anche quella
meravigliosa leva in mezzo all'abitacolo. La gestione dei sei rapporti del
cambio è del tutto manuale, mentre è disponibile anche l'opzione semiautomatica,
con paddle shift al volante,
regolabile in due mappature di guida, la Normal e la Sport, entrambe
utilizzabili sia nella modalità automatica, sia in quella manuale.. ma non ci
interessa!
A spingere questa Lepre c'è un
propulsore ricco di coppia, molto potente e molto elastico. Il quattro cilindri
trasversale, di probabile origine Ford Ecoboost, che muove le ruote posteriori
raggiunge, infatti, i 400 CV a 6.200 giri/min e 500 Nm tra i 3.000 e i 5.000
giri/min.
La taratura di ammortizzatori,
sospensioni e barre è stata sviluppata in diverse sessioni al simulatore per
offrire il massimo sia su strada, sia in pista. A richiesta è inoltre
disponibile un assetto regolabile (assetto Normal e Sport), che permette di
abbassare la vettura per le sessioni di guida in pista. Di serie è prevista la
presenza dell'elettronica Bosch che gestisce il controllo di stabilità, la
trazione e l'Abs: quest'ultimo consente alla due posti di fermarsi da 100 km/h
in soli 31 metri.
Con un peso a secco di soli 855
chili, un carico aerodinamico massimo di 820 chili ed un telaio così
bilanciato, davvero perfetto, senza esitazioni, preciso da sembrare un formula
la velocità di percorrenza in curva è da primato visto che supera i 2g di
accelerazione laterale, il tutto senza bisogno di molta gomma. Le dimensioni
delle P Zero Trofeo R sviluppate in esclusiva dalla Pirelli sono, infatti,
ridotte rispetto alle altre concorrenti.
Ne verranno prodotti 10 al mese, su
una nuova linea allestita a tempo record. In totale saranno 600 esemplari. La
produzione del primo anno è stata già venduta. C’è chi l’ha prenotata
all’inizio versando 50 mila euro di anticipo senza neppure vedere i bozzetti.
Che ne dite? Se indicessi un crowdfunding "Aiuta Max"
potrei riuscire a comprarla?!?